Riflessioni per il mese di maggio - parrocchiefodom

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Riflessioni per il mese di maggio

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1° maggio

Santa Maria discepola del Signore
Maria, obbedendo alla volontà di Dio, ha saputo preparare una dimora per il Salvatore che tutti attendevano: dentro il suo cuore e dentro il suo grembo. In questo senso, ella è stata "aurora" che ha preceduto il "Sole", Gesù. Ad un certo punto. però, Maria si è accorta che non era più possibile «precedere» il Piglio: soltanto a Lui spettava stare davanti, aprire una strada nuova, intraprendere la via faticosa ma liberante verso la croce; e chi voleva stare assieme a Lui, conosceva il suo posto: dietro, solo dietro, mettendo i propri passi dentro le orme lasciate dal Maestro.
Maria è stata vera discepola di Gesù: pur rimanendo "Madre", si è mischiata tra la folla che lo ascoltava, che lo inter che si faceva sorprendere dalla sua parola: ci piace im che anch'ella abbia attraversato le strade polverose  della Palestina e abbia incrociato con i suoi occhi i poveri ai quali Cristo si rivolgeva...
A ciascuno di noi, Maria suggerisce di entrare in questo cammino come discepoli obbedienti, e di entrarvi "tutti interi", con la nostra volontà e il nostro sentimento, con l'intelligenza e le re che a volte ingombrano il cuore.

2 maggio

Maria Vergine donna nuova
Maria è venerata come la Donna Nuova, la prima ad essere investita dalla stravolgente Novità cli un Dio che si fa vicino all'uo nella semplicità: inizia da lei, umile ragazza. Ella si lascia avvol dalla luce, dallo sguardo di Dio, senza la paura che Eva ebbe della propria nudità di fronte a Dio, senza nascondere nulla di sé stessa, perché nulla ha da nascondere, nessuna ombra, nes macchia.
Donna del primo sguardo, la prima a posare gli occhi su quel fragile bimbo, il Dio onnipotente; occhi nuovi, limpidi, chiari, ma quale più degna accoglienza per il Piglio di Dio! Maria, don nuova, che accoglie docilmente i sorprendenti avvenimenti e le rivelazioni su quel bimbo, meditandole nel suo cuore; che cela u milmente nella quotidianità domestica la sua singolare predilezio nelle faccende di casa il mistero della sua purezza.
Maria, sorella di ogni donna, che condivide le fatiche e le an di ogni ragazza, sposa e madre di tutti i tempi. Maria, prima discepola del Piglio, fedele alla Parola che è scandalo per molti, alla volontà di Dio fino a lasciarsi trafiggere l'anima. Maria, che in fondo al cuore intuisce e gioisce la grande Novità, la Risurrezio

3 Maggio

Nazareth: l’Annunciazione
O vergine Maria,
la Chiesa di cui sei immagine e promessa, ti venera come Madre di Dio e a te ritorna continuamente, con atteggiamento umile e devoto, per ritrovare se stessa e il senso della sua missione. Nella tua verginità l'Altissimo ha trovato dimora e il Verbo di Dio si è fatto carne; nel grembo della Chiesa lo Spirito Santo concepisce nuovi figli di Dio in Gesù Cristo Signore nostro e rinnova i prodigi della sua Grazia, per il bene di tutta l'umanità.
Un composto turbamento e un legittimo timore non ti hanno impe di offrire il corpo e di aprire il cuore a Colui che ti avrebbe riempi della sua Grazia e coperto con la sua ombra. benedetto il tuo "eccomi", o Maria; benedetto l'"eccomi" di Cristo che dice: "Io ven per compiere, o Dio, la tua volontà". Il tuo "sì" fa risuonare l'"eccomi" del Verbo tuo Figlio nel tempo degli uomini e lo colora di eternità; il suo "sì" al mandato del Padre invera il tuo "eccomi" e lo rende canto di magnificenza e di lode a colui che fa grandi cose in co che sanno farsi umili suoi servi. In Lui e anche attraverso di te tro senso il "sì" di ogni chiamato.
Guarda o Madre a noi tuoi figli, consola i nostri cuori e intercedi per noi e per il mondo intero il dono della pace. In te, Maria, il Signore è con noi, non dobbiamo temere, nulla gli è impossibile. Abbi pietà di noi e donaci ancora di nuovo il tuo Figlio Gesù.


4 maggio

Santa Maria di Cana
Ci troviamo davanti al primo miracolo di Gesù all'inizio della sua predicazione. Ed è presente  anche Maria. È l'occasione di un matrimonio, quindi una festa, dove lo stare insieme è fondamen soprattutto è importante il clima di amicizia che deve esser Ma succede un imprevisto, di cui Maria si accorge subito: manca il vino Gesù, che era invitato, sembra non accorgersi di questo e la madre subito chiede il suo intervento, ordinando ai servi di fare ciò che Gesù avrebbe chiesto.
Gli invitati a cuci matrimonio siamo ciascuno di noi, chiamati a far festa perché il Signore è presente nella nostra vita. Maria è la madre provvidente che si accorge dei bisogni dei suoi figli e interviene presso il figlio affinché la festa possa continuare, peré solo l'agire di Gesù può dare un senso allo stare insieme.
il fatto più affascinante è che il Signore chiede la nostra collabo per portare avanti la sua opera, mettendo a disposizione tutto quello che abbiamo. Anche se è soltanto un po' di acqua.

5 maggio

Maria Vergine serva del Signore
Maria è la serva del Signore: lei stessa lo afferma nel Vange rispondendo all'annuncio dell'angelo e cantando il suo Magni In che senso Maria è serva del Signore? Qual è stato il suo "servizio"? Anzitutto servo è colui che fa non la propria volontà, ma quella di qualcun altro. Allora il Servo di Dio per eccellenza è Gesù, che fedelmente ha compiuto la volontà del Padre: la nostra salvezza. egli a Dio non disse mai di no, ma sempre e solo sì, e nella sua obbedienza non si tirò indietro nemmeno davanti alla croce: fu questo il suo più grande "servizio".
Servire è partecipare alla missione di Cristo portata avanti dalla Chiesa, cooperare alla salvezza degli uomini. Il modo per collaborare è "completare nella nostra carne ciò che manca ai patimenti di Cristo", offrire a Dio le nostre sofferenze e croci in unione al sacrificio di Cristo per la salvezza del mondo. Questo fu il "servizio" di Maria, come le aveva predetto Simeone: «Anche a te una spada trafiggerà l'anima». E forse questo è il vero servizio che Dio ci chiede, al di là degli incarichi che possiamo avere nella Chiesa.

6 maggio

Maria Vergine tempio del Signore
Per l'opinione comune solo ciò che appare bello, affascinan attraente, è degno di attenzione e di un certo valore. Certa anche se non si possono disprezzare le cose che appaio esteriormente belle, esse non sono quelle che contano di più. Anche la dignità e il valore della persona umana spesso sono mi attraverso dei falsi modelli e dei distorti canoni di bellezza ed efficienza.
Maria Vergine, la tutta bella, ci indica ancora oggi un unico modello per ogni uomo: Gesù. Ogni cosa, ogni atteggiamento, ogni parola di lei rimandano al suo Piglio e nostro Signore.
In lei, umile dimora, tutto parla del primato di Dio. essa è il messaggio di Dio per tutti noi: dove abita la divinità non può esserci posto  per il peccato. È tempio santo poiché, portando nel suo grembo immacolato il Verbo fatto uomo, è diventata il vero tempio del vero Dio. È tempio della gloria di Dio, per l'obbedienza della fe È casa del Signore, che Dio ha riempito con la sua presenza. Anche in noi, con il Battesimo, abita la divinità: è in questo esse figli di Dio e tempio dello Spirito Santo che sta ogni dignità e bellezza.

7 maggio

Maria Vergine sede della Sapienza
I padri della Chiesa hanno attribuito a Maria il titolo di dimora o sede della Sapienza, perché fu la madre di Gesù, Verbo eterno del Padre. Vergine sapiente e prudente, perché accolse con trepidazione nel suo grembo l'autore della vita, Cristo uomo e Dio. Quando rispose "eccomi" all'annuncio dell'angelo, in lei si realizzò la promessa di Gesù: «Chi accoglie me e farà la mia voà, mi sarà padre o madre». Custodì nel suo cuore, ci riferisce l'evangelista Luca, e meditò silenziosamente il mistero di Dio fatto bambino. Persino i santi Magi lasciarono i loro palazzi in orien per arrivare fino a Betlemme, scoprendo che la luce levata per illuminare le genti è donata da una donna
San bruno d'Asti così si rallegrava: «Oh Madre sapientissima, sei la sola degna di un tale figlio: tu raccoglievi nel tuo cuore tutte le sue parole, le conservavi per noi e le custodivi nella me moria, perché, in seguito, insegnandole e narrandole tu stessa, fossero scritte e predicate in tutto il mondo, annunciate a tutte le genti».
Anche oggi se vogliamo incontrare la Sapienza del Padre, cioè il Verbo della vita e della verità, dobbiamo andare nella casa di Maria che per noi è la Chiesa, e cui dimorare in sua compagnia per imparare ad ascoltare e rispondere alla volontà di Dio.

8 maggio

Maria Vergine immagine della Chiesa
Mentre la Chiesa, purificata da Cristo, ha già raggiunto la perfezione, con la quale è senza macchia e senza ruga, i fedeli si sforzano ancora di crescere nella santità debellando il peccato: per questo innalzano gli occhi a Maria, la quale rifulge davanti a tutta la comunità degli eletti come il modello delle virtù.
In Maria la Chiesa ammira ed esalta il frutto più eccelso della redenzione e contempla con gioia, come in un'immagine purissi ciò che essa tutta desidera e spera di essere. La beata Ver «specchio senza macchia della gloria di Dio» offre alla Chie una purissima immagine di discepola perfetta, vergine casta, sposa fedele, madre sollecita, regina coronata di gloria.
La Chiesa è anch'essa vergine, perché custodisce integra e pura la fede. Inoltre, imitando la carità di Maria e adempiendo fe la volontà del Padre, per mezzo della parola di Dio ac con fedeltà, anche la Chiesa diventa madre, perché con la predicazione e il battesimo genera a una vita nuova e immortale i figli, concepiti per opera dello Spirito Santo e nati da Dio.

9 maggio

Cuore immacolato della Beata Vergine Maria
Questo titolo di Maria ci invita a meditare sull'animo indiviso, con il quale ella amò Dio e i fratelli e si dedicò completamente all'opera di salvezza del Piglio.
Il Cuore della beata Vergine che accolse il Verto di Dio, è Tempio dello Spirito Santo proprio per la continua presenza in esso dello Spirito. L poi immacolato, cioè immune da ogni mac di peccato; sapiente, perché Maria, interpretando gli eventi alla luce della Parola di Dio, serbava nel suo cuore la memoria delle parole e dei fatti riguardanti il mistero della salvezza; doci perché ella perché ella ha aderito gioiosamente ai comandi del Signore; nuovo, vale a dire rivestito della novità della grazia ottenuta da Cristo: mite, semplice, cioè estraneo ad ogni doppiezza e tutto ricolmo dello Spirito di verità; puro, ossia capace di vedere Dio; forte, nell’abbracciare la volontà divina quando incombeva la persecuzione contro Gesù bambino o ne era imminente la morte. È infine vigilante: mentre Cristo giaceva nel sepolcro, il cuore di Maria, vegliava in attesa della sua risurrezione.

10 maggio

Ain Karim: la Visitazione
Dopo la partenza dell'angelo, Maria si mette subito in viaggio per andare a far visita ad Elisabetta. Ci va in fretta. Perché? Per vedere-se era vero quello che l'angelo le aveva detto? Se fosse per questo, sarebbe una donna di poca fede! Ci va, perché la carità la spinge ad offrire un p0' di assistenza all'anziana parente negli ultimi mesi di gravidanza? Certamente Maria vuole essere là dove è necessario un servizio, ma il testo del vangelo allude a questo, senza spendere troppe parole, solo alla fine dell'incontro. Allora, perché ci va?
Sant'Ambrogio dice che ci va "perché era lieta della promessa". Ci va, cioè, perché spinta dalla gioia, per condividere con Elisabetta la gioia di essere stata visitata dal Signore e cantare il Suo amore e la Sua misericordia con colei che a sua volta ha ricevuto la visita del Signore.
L'incontro avviene nel segno della gioia e dello stupore della fede. Elisabetta risponde al saluto di Maria con un grido di stupore. Avverte in Maria la presenza del Signore che viene a visitarla e non se ne ritiene degna. Anche Giovanni, nel grembo della madre, avverte la presenza di Gesù nel grembo di Maria e ne gioisce.
Alla fine sarà proprio Elisabetta a tracciare il profilo più vero di Maria: beata perché ha creduto e benedetta perché madre del Signore, di quel Signore che in lei sta prendendo la forma di servo e che viene a visitare la terra non per essere servito, ma per servire.

11 maggio

Maria Vergine regina dell’universo
Maria siede nella gloria accanto al Cristo suo figlio, innalzata da Dio Padre onnipotente che ha guardato all'umiltà della sua serva. Maria ha sopportato con fortezza l'ignominia della croce del figlio e per questo intercede per tutti gli uomini, è Avvocata di grazia e Regina dell'universo. ella, pur non comprendendo tut ha risposto il suo "Eccomi" a Dio che gli chiedeva di collabo alla storia della salvezza.
Certo, le proposte di Dio appaiono spesso sconvolgenti ma sono rette da un profondo amore per l'uomo. I suoi progetti al sembrano incomprensibili, ma se uno accetta e ci sta a collaborare con Dio, alla fine capisce i "perché" e i "percome" e prova la grande soddisfazione di... aver aiutato il Signore.
Dio infatti non ha piedi, ha i nostri, non ha mani, ha le no e vuole aver bisogno di noi, si "serve" della libertà del L'uomo può certo rifiutare la proposta di Dio ma è possi che dopo avverta anche una certa tristezza, un senso di in (vedi il racconto del giovane ricco).

12 maggio

Maria Vergine madre e mediatrice di grazia
Maria continua nella Chiesa la sua missione materna di inter di protezione e di grazia, di riconciliazione e di pace. Questa provvidenza di amore ha il suo fondamento nell'unica me di Cristo, da cui trae la sua efficacia.
Nelle nozze di Cana Maria si accorge del disagio in cui versa gli sposi di fronte agli invitati per la mancanza di vino e solle suo figlio perché faccia qualcosa, anche oggi Maria interce per noi, vede i guai in cui spesso ci veniamo a trovare (a volte anche per colpa nostra) e desidera aiutarci. È bello pensare che solleciti ancora Gesù perché venga in nostro soccorso.
Gesù certamente ci ama e vuole darci una mano, non senza però la nostra richiesta e la nostra umiltà di lasciarci guidare e correggere. Gesù sta alla porta e bussa ed entra solo se gli a non è nel suo stile sfondare porte e fare forza.

13 maggio

Maria Vergine fonte della salvezza
Perché attribuiamo a Maria Vergine il titolo di "fonte della salvezza"? Proviamo a pensare alla caratteristica che accomuna tutte le sorgenti: ognuno sa che l'acqua delle fonti è fresca e purissima, anzi che non c'è acqua migliore di quella! Nessuno poi conosce mai completamente da dove essa arrivi e quale profonà raggiunga, o quanto tempo resti sotto terra; fatto sta, che ad un certo punto sbuca in superficie, per essere a disposizione di tutti. Noi sappiamo che proviene dalle piogge, dalle nevi, o comunque sempre dall'alto.
Maria può essere definita "fonte della salvezza" perché offre all'umanità Gesù, che alla samaritana dice: «lo sono l'acqua viva». Possiamo anzi paragonarla a quelle sorgenti limpide che senza fa chiasso, sgorgano dal sottobosco, tra i grandi alberi dai fusti imponenti, e danno origine ad un ruscello d'acqua buona. Maria è fonte perché accoglie la pioggia dello Spirito Santo, che provie dal Madre e dona a noi l'acqua viva che zampilla per La vita e Gesù.
Oggi è la Chiesa che si fa madre e offre a tutti gli uomini l'acqua viva, fresca e salutare che è Gesù. Attraverso i sacramenti, accolti con fede, ogni sete si è estinta, si è ricolmi dello Spirito, si incontra lo stesso Cristo Salvatore

14 maggio

Maria Vergine madre e maestra spirituale
«Maria custodiva in sé tutte cueste cose e le meditava nel suo cuore». Maria è colei che nell'umiltà e nella pazienza di una madre colma di speranza, sa custodire insieme i tanti fatti ed e nei quali è coinvolto il figlio Gesù.
Come una madre premurosa, non abbandona mai colui che ha generato, gli è sempre accanto anche quando egli ascende il monte della sofferenza. E lì, sotto la croce, con il cuore lacera ci accoglie tutti come figli, ci protegge e ci assiste. Si, peré da quel patibolo Gesù ha affidato gli uomini a sua Madre. È proprio in questo momento cruento, ma fecondo, che si manifesta l'intimità, la fiducia, il calore del figlio verso la madre. La stessa naturale intimità che c'è tra Cristo e la sua Chiesa.
Maria infatti, è figura della Chiesa, che con la predicazione e il battesimo genera ad una vita nuova ed immortale i suoi figli. Essa, ad imitazione della Madre del suo Signore, è pure custode obbediente e fedele delle parole del Salvatore, è per noi Mae dispensatrice di ogni virtù e grazia e Città santa dove in il Signore Cristo Gesù.

15 maggio

Maria Vergine madre del buon consiglio
Dare un consiglio, rivolgere una parola saggia, esprimere una considerazione che possa aiutare un'altra persona è un gesto di carità, un'opera di misericordia spirituale: "consigliare i dubbiosi".
Maria Santissima, vergine saggia e sapiente, non può che of ai suoi figli buoni consigli per raggiungere il bene nelle varie circostanze. Ci insegna a compiere sempre la volontà di suo Figlio Gesù, ci dice di imitare lui e di mettere in pratica i suoi co Ci consiglia bene di ascoltare e di amare la Chiesa come l'ha amata Suo Figlio Gesù. Se ci rivolgiamo a Maria per ri dei buoni consigli è perché di lei ci fidiamo, abbiamo tutti visto quali grandi opere ha compiuto in lei l'Onnipotente. Probabilmente Maria ha seguito i buoni consigli dei suoi geni Anna e Gioacchino che le hanno insegnato ad avere profonda fede in Dio e di affidare la sua intera esistenza a Lui. Ora è lei che si prende cura dei figli che lo stesso Gesù le ha consegnato dalla croce. Solo chi ha vissuto la sua vita in pienezza come Maria può indicare ad altri il modo migliore per vivere.
O Vergine san continua ancora ad offrirci il tuo buon consiglio di madre.

16 maggio

Maria Vergine causa della nostra gioia
Uno degli aneliti più profondi dell'uomo, se non il principale, è la felicità. Solo essa, o la promessa di essa, è in grado di dare un senso al suo vivere e alle situazioni di sofferenza che inevita la vita porta con sé.
Occorre però intendersi sul significato da dare al termine "felicità". Non si tratta sicuramente del "cogliere l'attimo", del pensare a godersela oggi, senza preoccuparsi per il domani. ba guardarci un po' attorno (e anche dentro noi stessi!) per ren conto di quanto sia illusoria una felicità del genere. Maria ci insegna una via alternativa, fatta di abbandono fiducioso nelle ma di Dio, di rinnegamento di sé, di disponibilità al Signore. Tutto questo non per una mortificazione fine a sé stessa (che in quanto tale sarebbe solo sinonimo di infelicità), ma per poter dare un tocco di bellezza e un respiro di eternità al nostro presente.
La vera felicità, infatti, è camminare con Io sguardo rivolto oltre noi stessi, oltre 'immediato, guardando a Cristo che, venuto nel mondo grazie al "sì" di Maria, ci ha dimostrato che la vita è piena di gioia solo quando è offerta per amore.

17 maggio

Betlemme: la Natività
Mamma: per molti è la prima parola che si impara a dire, per alcuni è anche l'ultima.
Essere mamma: per una bambina o una ragazza è sogno mille volte fantasticato; per gualche donna è realtà che apre all'amore e alla gioia, alla fatica e al sacrificio, al dono di sé e alla sofferenza; per qualcun’altra è realtà desiderata ma impossibile, oppure minacciosa e rifiutata; per qualcun’altra è apertura a quel mistero e a quella generosità che sono capaci di renderti mamma di chi non hai generato con il tuo cor
Maria, tu sei la Madre di Gesù, la Madre di Dio: benedetta tu fra le donne. benedetta perché hai generato con il corpo; benedetta peré lì a Betlemme le tue braccia hanno accolto il bambino; ancora più benedetta perché hai generato nella fede e nell'umiltà, nel silenzio e nella fedeltà; benedetta perché hai generato in un luogo, ma hai gene per tutti.
Maria, tu sei anche nostra madre: insegnaci la pazienza, il silenzio, a tenerezza dell'amore che solo una mamma può avere. Insegnaci l'uà di custodire nel cuore ciò che ci sorprende e ci turba, ciò che non comprendiamo o soffriamo, attendendo nella fede il conforto e la luce del Signore. Proprio come hai fatto tu, a Betlemme.

18 maggio

Maria Vergine sostegno e difesa della nostra fede
La beata Vergine è donna straordinaria per la sua fede, è di che compendia nella sua vita le verità della fede, è ma che sostiene e protegge la fede dei figli.
Donna straordinaria per la fede: per fede concepì il Piglio di Dio; sorretta dalla fede seguì Gesù e presso la croce sostenne e «soffrì» la sua morte; sotto l'impulso della fede credette che Egli sarebbe risorto e attese la venuta del Promesso dal Padre.
Discepola che riunisce in sé i dogmi della fede: la sua Conce immacolata mostra la libertà e la munificenza di Dio nell'eleggere gli strumenti della salvezza e della grazia; il suo consen all'opera dell'incarnazione salvifica indica il senso e la forma della cooperazione umana al piano divino dì salvezza;
il parto ver manifesta che Cristo è vero Dio e vero uomo.
Madre che sostiene la fede dei figli: Maria, che regna glorio nei cieli, in modo misterioso opera sulla terra, mostrando ai suoi figli la via della verità.

19 maggio

Maria Vergine madre dell’amore
La Chiesa, celebrando il mistero della beata Vergine Maria, secondo la tradizione sia orientale che occidentale, contempla con gioia la sua bellezza spirituale, frutto dell'amore che Dio ha riversato su di Lei e a cui ha saputo rispondere.
La beata Vergine è detta «bella», cioè amabile e pura: peré, essendo piena di grazia e arricchita dei doni dello Spirito, è rivestita della gloria del Figlio e ornata di ogni virtù; perché nel modo più puro amò Pio, Gesù e tutti gli uomini, con un amore verginale, sponsale e materno. Partecipò al disegno di salvezza di Dio con la dolcezza e la forza dell'amore.
Nella Vergine Maria, che è tutta bella e senza macchia, si tro portate a perfezione le virtù delle donne dell'Antico Testa la bellezza e l'amore della Sposa del Cantico; la bellezza e la saggezza di Giuditta; lo splendore e la grazia della Regina, sposa del Re messianico. Anche noi, con Maria, siamo aiutati a crescere nella via del santo amore, ci rivolgiamo a Dio e, ripu il peccato, ci innamoriamo della sua bellezza eterna.

20 maggio

Maria Vergine madre della speranza
Sappiamo ancora sperare? O gettiamo subito la spugna da alle difficoltà? Abbiamo bisogno, oggi più che mai, di uomini di speranza. Uomini che sappiano guardare al futuro con fiducia, perché sanno che il Signore non li abbandonerà mai. Maria è un esempio di cosa vuoi dire sperare: affidarsi completamente all'opera di Dio e riporre in Lui ogni fiducia. Lei ha atteso nella speranza e ha generato nella fede il Figlio dell'uomo che i profeti avevano annunciato.
E allora, guardando a lei, facciamoci portatori dì quella spe carica di amore e di promessa di vita che Gesù ci ha dona andando incontro a tutti coloro che sono oppressi dalle fatiche e che hanno perso la fiducia nel prossimo e in Dio, perché si aprano ad un fiducia nuova e si sentano accompagnati amorevol da un Dio che lì tiene per mano lungo tutto il loro cammi

21 maggio

Maria Vergine madre dell’unità
Maria è madre dell'unità perché Cristo l'ha voluta modello della Chiesa sua sposa "una e indivisa". Ancor oggi però le divi feriscono la Chiesa e la rendono meno efficace e credibile nel suo annuncio del Vangelo!
Maria è madre dell'unità perché ai piedi della croce ha assi il Figlio che, innalzato da terra, attirava tutti a sé. Oggi, però, nelle nostre comunità spesso non riconosciamo - e ci dà fastidio - il fatto che siamo tutti stretti attorno a Lui, nonostan le diversità e i limiti di ciascuno, nonostante il diverso modo di agire o di vedere le cose!
Maria è madre dell'unità perché ha atteso con gli apostoli nel Cenacolo il dono dello Spirito "di unità e di concordia, di riconciliazione e di perdono". Quanta fatica però, al giorno d'oggi, il perdonarsi tra amici, l'andare d'accordo tra parenti, il vivere insieme nel condominio o tra vicini, il riconciliarsi tra marito e moglie, tra genitori e figli!
Maria è madre dell'unità fatta persona: il Figlio che, dalla not del Getsemani, continuamente prega il padre perché "tutti siano una sola cosa" (cfr Gv 17,21). A noi l'umile compito del dialogo e del perdono reciproci!

22 maggio

Maria Vergine regina e madre della misericordia
Regina e madre di misericordia: così invochiamo Maria ogni volta che recitiamo la Salve Regina. La misericordia è l'atteggia di chi fa sue le altrui "miserie", "compatisce" l'altro, cioè ne condivide le sofferenze. Misericordioso è anzitutto Dio, che in Gesù è venuto incontro a noi miseri per tirarci fuori dalla palu dei nostri peccati.
Venerare Maria come "regina e madre di misericordia" signi per prima cosa celebrare il piano di salvezza del Padre, nel quale Pila ha un posto speciale. Maria è «esperta della benevolenza di Dio», ha fatto esperienza diretta delle Sua misericordia, ha toccato con mano la Sua bontà verso di noi.
La grazia più bella che Maria ci può ottenere è proprio farci sperimentare la misericordia di Dio. Non a caso il messaggio che la Madonna ci affida nelle sue apparizioni è sempre lo stesso: fa penitenza, cioè pentitevi e fate spazio nella vostra vita alla mi di Dio. Maria, che "interviene incessantemente per noi presso il Figlio" suo, ci ottenga la grazia di pentirci dei nostri peccati, di convertirci e di accogliere il perdono dei Padre.

23 maggio

Maria Vergine madre della divina provvidenza
Quante volte invochiamo la Divina Provvidenza, perché ci venga aiuto nelle diverse circostanze della vita? Quante volte ci rivolgiamo a Maria perché interceda presso il suo Figlio in nostro favore?
È convinzione comune tra tutti i cristiani che, in caso di necessità, il rivolgersi alla Madonna è la via più sicura per ottenere da Dio un qualche tipo di aiuto. Ed è proprio questa convinzione che ci fa invocare Maria col titolo di "madre della divina provvidenza". La sicurezza di avere una Madre così potente e così amorevole in cielo ci fa stare tranquilli e ci permette di accogliere con docilità e gratitudine i beni che il Padre ci dona dall'alto della sua bontà. Ma c'è un altro motivo per cui non temiamo di fronte alle difficoltà della vita: è la certezza che Maria si accorge di ciò di cui abbiamo bisogno ancor prima che glielo chiediamo, come è successo a Cana quando per prima si è accorta del vino che mancava e ha provocato il miracolo di Gesù.
Affidiamoci allora alla Madonna, la sua intercessione presso il Padre ci procurerà favori che non avevamo nemmeno il coraggio di chiedere.

24 maggio

Gerusalemme, la Pasqua e l’Ascensione
Gesù ascende al cielo. Al mistero dell'ascensione di Cristo, che amplifica la gloria della resurrezione, sembra che Maria non partecipi direttamente. Gli evangelisti non parlano espressamente della sua pre bensì di quella degli Undici. L'ascensione di Cristo, tuttavia, ha a che fare con il futuro di sua madre, perché essa precede e prefigura l'assunzione di Maria, anch'ella, come il figlio, introdotta nella realtà di Dio, in "corpo e anima".
Ha di che stupirci l'affinità di destino del figlio e della madre: un destino fatto di condivisione della croce ma anche di condivisione della gloria. D'altra parte, non è forse Maria tra tutte le creature la più vicina a Cristo: proprio lei, che ne è stata la madre e la prima discepola?
Stupisce anche questa "ingerenza" della materia e della corporeità nel mondo di Dio: come è possibile che Cristo e Maria siano già pre "corporalmente" presso il Padre? Credo sia inutile cercare di spiegare il "come". Trovo invece prezioso tornare sul senso di questa misteriosa presenza: Dio "accoglie" la nostra corporeità, che è opera sua ed è segno concreto della sua benedizione.
Il nostro corpo è una realtà buona, benedetta e amata da Dio, ed anch'esso alla fine dei tempi risorgerà. In Cristo e in Maria questo de è già compiuto e si pone dinanzi a noi come un segno profetico ed una garanzia per il nostro futuro.

25 maggio

Maria Vergine madre della consolazione
Da bambini, tutti abbiamo vissuto la dolce esperienza di esse consolati, di qualcuno che ha asciugato le nostre lacrime.
A qualsiasi età della vita quando i pensieri ci tolgono il sonno o i sospiri accompagnano i momenti più duri, desideriamo ricevere una parola che rinfranchi e rassicuri.
La Chiesa ci consegna Maria, come donna che per prima è stata raggiunta dalla consolazione del Signore: ne ha fatto espe in modo diretto e penetrante sotto la croce e proprio per questo è divenuta lei stessa fonte di sollievo e consolazione.
Ma il suo intervento non è magico né automatico: la consola infatti ci raggiunge se la vogliamo e la chiediamo nella preghiera se lasciamo decidere a Dio per quale strada e attraverso chi "parlare".
In secondo luogo, la consolazione non ci toglie la fatica della scalata, della malattia, dì un rapporto infelice: ma ci aiuta a tro un senso e una direzione lungo la quale incamminarsi con maggiore forza. E mentre ci consola, Maria ci indica una mèta, un incontro, un appuntamento dove tutti siamo attesi, e dove non ci saranno più «né lutto, né lamento, né affanno» (Al 2 1, 4).

26 maggio

Maria Vergine aiuto dei cristiani
Qualsiasi bambino (ma forse anche l’uomo adulto) che si trova in mezzo a difficoltà senza vie d'uscita, reagisce istintivamente invocando l'aiuto della mamma. È una dinamica che interessa anche la nostra vita di fede. Non è sempre facile, infatti, superare con serenità i momenti di prova, come pure le situazioni di pec in cui ci imbattiamo. Tuttavia sappiamo di poter confidare nell'aiuto di Maria, alla cui premura materna è stata affidata l'inte Chiesa da Gesù crocifisso: in lei abbiamo un'"Avvocata" pres il Figlio, che ottiene per noi l'aiuto offerto da Dio a coloro che lo invocano.
Del resto, proprio lei, alle nozze di Cana, ha interceduto presso il Figlio perché la festa di quel giorno non fosse offuscata dall'inconveniente del vino mancante. ella, inoltre, nella risposta data ai servi ("fate duello che Gesù vi dirà"), ci indica il modo si e certo per vincere il male con le armi della fede: ascoltare Gesù e mettere in pratica la sua Parola. E questa è la grazia che vogliamo chiedere a Maria, nostra madre e nostro aiuto sulla via verso la santità.

27 maggio

Maria Vergine madre della riconciliazione
Nel Vangelo proposto per la Messa in onore di Maria Vergi Madre di riconciliazione leggiamo: «"Donna, ecco il tuo figlio!" "Ecco la tua madre!"; "e da quel momento il discepolo la prese nella sua casa"». Dalla croce, Gesù ci ha affidati a Maria sua ma e noi l'abbiamo accolta nella nostra casa. Che grande regalo ci ha fatto il nostro Salvatore! Ci ha dato la possibilità di avere sempre con noi colei che lo aveva accolto e si era resa comple disponibile affinché Lui potesse incarnarsi e diventare uomo.
Alcuni Padri della Chiesa chiamano Maria col nome di "Madre della Riconciliazione" proprio per il fatto che da lei è nato Gesù Cristo, il Riconciliatore, colui che ha riportato la pace tra Dio e gli uomini, quella pace che era stata rotta con il peccato origina Nel suo donarsi completamente al Signore, Maria ha in un cer senso collaborato con Dio al ristabilimento di questa pace e Dio si è servito del "sì" di Maria, per portare a compimento il suo disegno di salvezza.
Preghiamo la Madonna perché ci aiuti ad essere sempre di alla volontà di Dio, e ci accompagni a riconciliarci con Lui ogni volta che ce ne allontaniamo.

28 maggio

Maria Vergine salute degli infermi
Sorprende e colpisce in modo gioioso e positivo il vedere come la devozione e l'amore alla Vergine Maria sia radicata e profonda nel cuore dei cristiani, anche di quelli che frequentano poco le nostre chiese. Una candela o un fiore sono di solito i se privilegiati per manifestare l'affetto e l'amore verso la Madre di Dio. A lei in modo particolare si affidano i malati e i bisognosi per cercarvi un p0' di consolazione e di aiuto.
Maria Salute degli infermi è il titolo che loda e invoca Maria quale Vergine pietosa che ha sperimentato la sofferenza e la tribolazione umana nel corso della sua vita. ella conosce cosa vuoi dire per un uomo il patimento fisico e soprattutto quello spirituale. Sotto la croce, infatti, una "spada le trafisse l'anima" ed ella fu unita così alla passione del suo Piglio Gesù.
Maria si presta ad intercedere presso il Signore ottenendo dal cuore di Dio grazie su grazie in favore degli uomini. A Lei, fiducioso, il popolo cristiano si affida e continua a rivolgere le sue suppliche di guarigione e di aiuto, specie nei luoghi dove la sof e il dolore sembrano avere la meglio, come gli ospedali e le case di riposo.

29 maggio

Maria Vergine regina della pace
Maria vive un'esperienza incredibile. Riceve un sorprendente annuncio di pace: Dio le vuole bene e le chiede di partecipare a un suo progetto, al più grande progetto. ' quello di portare la Face agli uomini, nella forma di un bimbo, il bimbo Santo e chiamato Figlio di Dio. Il "sì" di Maria porta a compimento il progetto e il suo cuore è riempito di una profonda pace. È un annuncio troppo bello, di duelli che non si possono tenere per sé.
Infatti Maria si affretta e contagia di duella stessa pace la cugina Elisabetta. E l'annuncio si diffonde. E l'annuncio si compie: Maria dà alla luce la Luce. È lui il portatore di pace, Colui che annunzia la pace per chi ritorna a lui con tutto il cuore. Lui, il Signore, che dice «Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà mondo, io la do a voi». La sua pace, infatti, non è momentanea, superficiale, ma è definitiva, profonda, la Salvezza.
Maria, prima discepola del Figlio, continua a diffondere quell'annuncio di pace diventato realtà e Gesù, dalla croce, ce la dona come mamma, a cui rivolerci nella gioia, nella difficoltà, perché possa ancora oggi donarci l'annuncio del figlio risorto: "Pace a voi!".

30 maggio

Santa Maria porta del cielo
Padri della Chiesa contrappongono Maria alla figura di va: il "sì" umile e obbediente della Vergine riapre la porta del paradiso che era stata chiusa a causa della disobbedienza di Eva. L'annuncio dell'angelo è stato il momento in cui Dio ha bussato in maniera inaspettata alla vita di Maria, sconvolgendone i piani. Il "sì" della Vergine ha aperto la porta alla volontà di Dio su di Lei, cioè al progetto che ella diventasse la Madre del Salvatore. Per questo, per la sua maternità, Maria è «porta del cielo»: è infatti Gesù la porta della vita e della salvezza.
Maria ci invita allora a rimanere pronti, come le vergini che, con le lampade accese, attendono di andare incontro allo Sposo che viene, affinché, quando sarà aperta la porta, possiamo essere anche noi ammessi alle nozze. Rimanere, pronti vuoi dire scoprirci amati da Dio Padre e permettere a Lui di realizzare nella nostra vita quel progetto che ci permette di corrispondere a questo amore e donano agli altri. Maria interceda per noi perché tutto ciò possa avvenire e il nostro cuore non sta chiuso dal peccato e dall'egoismo.

31 maggio

Gerusalemme: Pentecoste
Il Cenacolo è una casa, una casa speciale, dentro la quale sono accadute cose meravigliose. Una casa dove gli Apostoli erano soliti salire al piano superiore: un piano superiore, dove tutti siamo chiamati a salire, per andare oltre la superficialità del nostro essere cristiani. Il cenacolo è una casa dove si va in profondità.
Una casa accogliente, dove trovano spazio gli Apostoli, Maria e anche alcune donne. C'è spazio per tutti coloro che desiderano seguire Gesù risorto. C'è un posto per tutti nella casa del Padre, nel regno preparato per l'umanità.
Una casa di preghiera, dove gli apostoli sono concordi nella preghiera. essa rende il cenacolo un luogo speciale dell'incontro tra Dio e l'uomo, in un dialogo di amore e di fede.
Una casa abitata e riempita dallo Spirito Santo. Non una casa vuota e fredda, ma ricca di tutto l'amore che lo Spirito Santo sprigiona nel cuore dei credenti: un luogo dove riempirsi di Spirito Santo. Una casa dalle caratteristiche missionarie.
Il cenacolo è una casa non costruita per accogliere persone in modo stabile, per accogliere persone che ci vivano per sempre, ma è una casa per persone che da lì partono per diffondere in parole e opere la gloria del nome di Gesù Cristo, inviate e sospinte dallo Spirito della Pentecoste. Maria, presente nel cenacolo. abitata dallo Spirito in modo unico, è la prima missionaria del Vangelo.
Oggi ritroviamo le caratteristiche della casa-cenacolo nella Chiesa, il nuovo Tempio, il Corpo di Cristo. Sul modello della Chiesa, le nostre case, piccole "chiese domestiche", sono chiamate ad essere nuovi piccoli cenacoli, dove vivere con la forza dello Spirito Santo, i nostri "sì" quotidiani, per diventare missionari del vangelo nel mondo.

 
 
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